Bene potrà più d'un altro alla fatica continua; ma questo vantaggio si può calcolare fin dove vada; tanto più che Sansone è morto, e io non vedo chi possa sperare di uguagliarlo, tra i vivi. Io dunque dico, messere castellano, che è impossibile ad un uomo di falciar da solo il maggese di San Donato in tre giorni. Chi lo promette, inganna sè stesso, o vuole ingannar gli altri, facendo troppo assegnamento sul numero dei competitori, il cui lavoro lo salverà dal rischio di dover giungere ad una chiara dimostrazione della sua tracotanza.
- Di questo giudicherò io, con gli scabini che mi assisteranno; - rispose Rainerio. - Non m'insegnare come giustizia vada fatta, villano! Se vuoi entrare in gara, devi cianciar meno e operare di più, accettando di provarti con chi propone il termine più breve. E tu e gli altri vi aggiusterete come potrete. Chi avrà miglior lino farà miglior tela. -
Si ragionava male, col castellano Rainerio. Nè altro osò aggiungere Marbaudo; tanto più che un gesto del castellano gli diceva chiaro: non ho altro tempo da perdere con un villano tuo pari.
CAPITOLO X.
I rimorsi del canonico Anaperto
e le paure del castellano Rainerio.
I giorni passavano, secondo il loro uso antico e spiacevole. Si giunse così alla vigilia della gara, di quella gara bizzarra, che era l'argomento di tutti i discorsi nelle tre valli della Burmia. Già molti si erano presentati per sostenere la prova, perchè la bellezza di Getruda era grande, e la faceva più grande il pregio che le era aggiunto da tanta solennità di editto comitale.
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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1909
pagine 213 |
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Sansone San Donato Rainerio Rainerio Marbaudo Anaperto Rainerio Burmia Getruda
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