- Bertrada!
- Lascia stare la tua segaligna nipote, che io non ho nessuna intenzione di sposare; - ripigliò lo sconosciuto. - È troppo magra e stagionata, e a me non mancano legna per alimentare il mio fuoco.
- Vade retro!... - urlò il canonico, - Vade retro!...
Lo sconosciuto si era appunto allora fatto innanzi due passi. A quel latino si fermò, ma più offeso che spaventato.
- Ebbene? - diss'egli, con accento di rimprovero. - Che accoglienze son queste? Son tutti così rustici, i canonici di Santa Maria? Vedete qua! Si viene a trovare un personaggio di cui tutti fanno gran lodi, un luminare della Chiesa, un fiume di sacra eloquenza, un'arca di dottrina, un pozzo....
- Basta! basta! - mormorò Ansperto. - Non merito tanto. Sono un povero servo di Dio.
- Come me, dolce canonico, come me. Siam tutti servi di Dio, e lo serviamo come possiamo, non è vero? e secondo dove batte la luna. Ma offrimi una sedia, perbacco baccone! Infine, sono stato creduto degno di sedere alla tavola del principale, e tu, che resta ancor dubbio se andrai di sopra o di sotto, mi fai ora lo schizzinoso? Bada, messer canonico! potrebbe accadere che io fossi al caso di renderti pan per focaccia.
- Siedi! siedi! Là, ecco una sedia! Ma non ti accostare, ti supplico!
- Non dubitare, starò qua, due braccia lontano. E calmati, intanto, egregio amico; ricogli il fiato; non è mia intenzione di farti paura. Sono un buon diavolo; amo la creatura ancor io, perchè nella sua formazione ci ho avuta ancor io la mia parte.
- La tua parte!
| |
Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1909
pagine 213 |
|
|
Santa Maria Chiesa Ansperto Dio Dio
|