Resisteva egli; ma il numero e la forza delle braccia vinsero la sua resistenza.
- Sentite? - gridò uno degli astanti.
- Che cosa? - domandarono gli altri.
- Un riso nell'aria.... là, dal capezzale!
- È lui; è lo spirito maligno; è il principe delle tenebre che ride. -
Un senso di terrore invase gli animi. Tutti sentirono il riso beffardo dello spirito infernale; tutti, istintivamente ritirandosi dal letto, fecero il segno della croce.
Solo, accanto a Marbaudo inginocchiato, che nulla sentiva e singhiozzava disperato, rimase il vecchio Luitprando. Preso in mano l'aspersorio, spruzzò la persona di Getruda e il capezzale del letto con l'acqua santa; poi cominciò la scongiuro:
- Exorcizo te, immundissime spiritus, omnis incursio adversarii; omne phantasma, omnis Legio, in nomine Domini nostri Jesu Christi, eradicare et effugare ab hoc plasmate Dei. -
Qui, come poco innanzi al vocabolo Christi, il venerando uomo segnò in aria la croce; poi continuò:
- Ipse tibi imperat, qui te de supernis cœlorum in inferiora terræ demergi præcepit. Ipse tibi imperat, qui mari, ventis et tempestatibus imperavit. Audi ergo, et time, Satana, inimice fidei, hostis generis humani, mortis adductor, vitae raptor, justitiae declinator, malorum radix, fomes vitiorum, seductor hominum, proditor gentium, incitator invidiae, origo avaritiae, causa discordiae, excitator dolorum: quid stas et resistis, cum scias Christum Dominum vires tuas perdere?... -
E continuava, leggendo le pagine del sacramentario; allorquando si udì un grido che veniva dall'aia.
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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1909
pagine 213 |
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Marbaudo Luitprando Getruda Legio Domini Jesu Christi Christi Satana Christum Dominum
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