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      Ciò che rimpiangiamo nel Bazzero è non solo un dolce amico, un'anima candida, un caldo artista, una giovinezza recisa, ma anche una grande speranza.
     
      Lagrime e sorrisi: è un lavoro più giovanile che egli pubblicò in una privata edizione, e del quale mostrò sempre di fare un gran conto. È un seguito dì massime, di sentenze, di consigli dedicati alla sorella sua e dentro già vi traduce il suo genio e la sua coscienza. Il pensiero dominante in queste massime è che l'amore e l'arte, più che ogni altra lusinga, più che ogni altro compenso di gloria e di ricchezza, sono i veri beneficii del vivere umano. L'amore consiglia la carità; amando s'impara a pregare, e si ritrova Dio. Ama chi piange e le lagrime sono il battesimo della virtù. Come la natura crea il nostro corpo, così l'arte crea il nostro spirito.
      Molta giovinezza, vale a dire pochissima esperienza, troverete in queste massime, che non si possono nemmeno avvicinare a quelle del gentilissimo Vauvenargues, morto giovane e saggio. La vita in quasi tutti gli scritti dell'amico nostro è ancora al primo suo momento, quando più la si sente che non la si comprenda. Ma la giovinezza è la stagione dei fiori, e se anche con fiori non si possono fare che delle inutili ghirlande, bene amiamo averne pieni i giardini e la casa. Mi guardi il cielo dunque ch'io voglia ridurre queste massime e l'arte tutta del Bazzero a un sistema, e rilevarne le frequenti contraddizioni, e la non molta profondità pratica. Leggano le anime più giovinette queste pagine e lascino che la dolce poesia trabocchi dagli orli.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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