Insegnerei a' miei parenti ed amici ch'io sprezzo la vita!
Leggo Byron. Si è avverato il suo augurio:- "que son coeur se passionne pour ce qui est beau et grand!" - Byron! I miei giorni non sono sciupati: più che il tritume delle Accademie vale il vulcano di Byron. Byron! io sento il mio cuore batter col suo! Che m'importa se vivo solitario? Perdo poco perdendo le ciarle stupidine o pretenziose o vuote dei cosidetti amici che sanno vivere a questo mondo, prendendo le cose come vengono. Perdo nulla, perdendo, la sera, le pettegole scipitaggini di un palchetto di femminucce... Byron! Tu mi rifai il sangue. Tu mi animi. Tu mi ridoni i miei muscoli... Oggi spero indeterminatissimamente, ma spero pel mio avvenire. - Ho veduto mio padre assistere all'anniversarie preci per suo padre. - Mi consolo ricordando, in una passeggiata in campagna, al sole primaverile, le frasi della lettera di Lidia. - Che ancora per le fila provvidenziali di Dio avessimo ad incontrarci? - Oh! possa il mio povero ricordo tormentarti nelle ore delle tue frenetiche voluttà! Sposa sei? - O mio Dio, come io desidero di morire!
19 febbraio. - O mio Dio, sento uno di quegli sconforti, pensando al mio passato! - Come vorrei esser morto! Piango! - Oggi, qui, dai tetti di un terzo piano di povera gente mi giungeva la vocina balbettante di un bambino. - Guardo il suo ritratto. Ma, mio Dio! sento che inavvertitamente caricherei a palla, sì, una pistola antica, e in questa febbre, inavvertitamente me la accosterei alla fronte.
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