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      Torno dal cimitero. Ho visitato il campo degli stranieri: ho letto iscrizioni tedesche e inglesi: Credo sia una buona azione il visitare i poveri morti stranieri. - Come dalla morte a me sgorga il pensiero della vita. - Ho visitato anche la Pinacoteca, adorando le Madonne del quattrocento... Sì, sì, il mio ideale della donna è divino. - Sei maritata? Oh come penso tristamente alle tue gioie frementi di sposa! Amavo meglio, nei mesi scorsi, pensare a' tuoi dolori di vergine!
      Quand'io sognavo... la prima volta con te, a Firenze o a Venezia, io promettevo, io giuravo di caderti innanzi ginocchioni, dicendoti qualche mio pensiero delle Lagrime e Sorrisi, piangendo ch'io non fossi abbastanza poeta per te, esultando con tutta l'anima d'avere la coscienza ch'eri un fiore e che io non ero la mano villana che lo toccava.. E t'avrei baciata in fronte e t'avrei detto: - Piangi!
      La mia penna è impotente alle povere fantasie del cuore!
     
      1.° aprile. - Vorrei ricordarmi e rischiararmi dei paesaggi carissimi, dei boschi, delle rive, dei cieli... Anima ammalata: sento le donne nei fiori, nelle gemme, nei prati, nei cieli, nei raggi del sole... Non scrivo perchè non so scrivere: le parole che adopero sono parole che hanno tutti nei vocabolari; i sentimenti che mi ammalano sono sentimenti miei, e il mio cuore è diverso da quello degli altri.
      Oh come penso! come vedo! come fremo! Ho avuto il tristo dono della fantasia. E come soffro! Ma oh! venga il mio pensiero qualche volta a turbarti!
      Ho aperto il mio cassetto: il profumo che ne uscì mi ricordò dolcissimamente il giugno del 74, quando scrivevo le Confidenze, mi illudevo tanto e speravo tanto!


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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