Eppure guardavo di rado il suo ritratto. E la domenica in Duomo? Sempre, sempre passeggiavo sotto le arcate ricordandomi le espressioni della mia lettera, le espressioni della sua: e pensando che avrei studiato, e che avrei fatto.... In questi giorni studio in Biblioteca: e ogni sera, su nel mio studio, guardo le teste da morto e poi guardo il suo ritratto.
L'ho veduta ieri dopo pranzo alle 7 1/2. Tre volte l'ho veduta. Essa mi ha tissato, si è rivolta, mi ha atteso.... Ed io?
Che farà? È sposa? Era con sua madre? Colla sua tutrice? Ho influito sulla sua vita? Viene da Mantova o da Catanzaro? Va a Catanzaro o forse per sempre in Germania? È felice?
Era pallida.
Ma era proprio lei?
Quando nell'ottobre scorso l'ho vista a Limbiate aveva la faccia rosea sotto il velo.
Ieri era pallida.
Se non fosse stata lei, perchè avrebbe mostrato di accorgersi tanto di me?
Il mio turbamento fu immenso. Poi mi acquietai. Ho dormito sognando dell'incontro. A mattina mi rinacquero mille speranze e pensai a cento ipotesi, mi sentii felice. Sono andato sul corso, in Galleria Vecchia, vicino a Dumolard, in Duomo. - Forse è partita! Per dove? Avrà dormito stanotte? Che avrà pensato?
Dio mio! Dio mio! Ho letto tutta la mia lettera a Lei. Ho schifo delle mie sconce mani. E ho l'anima che sente Dio.
Era lei? - O è tutta mia illusione?-
Da Limbiate potrei saper qualcosa, ma non oso, non oso affrontare nuove emozioni, e forse tristissime!
Stamattina ancora ho sperato. Ma e se fosse a Milano per provvedere il suo corredo da sposa?
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