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      Doveva sposarsi nel febbraio, mi dissero (a Limbiate).
      (Fosse qui per collocarsi nuovamente in qualche casa!)
      Quali incertezze! Se mio padre e se mia madre sapessero!
      L'incontrerò ancora?
      (Non so scrivere).
      Ma che cosa vorrebbe adunque l'anima mia! Oh! nella morte ci deve essere una gran pace. Mi ricordo sempre il Suicidio, dramma di Ferrari, e so di voler bene a mia madre! O mamma! o mamma! Come da Te è uscita la mia anima ardente?
      E sono brutto e ho dei difetti che mi rendono ridicolo nell'amore.
      Sono tormentato, ma mi sento vivo! vivo! vivo! meglio è l'inferno che il nulla.
      Ogni speranza di attività, di amore, di avvenire, di vita è in Lei.... E la vedo per l'ultima volta o la rincontrerò? - Tormento di incertezza - Basta! basta: ma come passerò i giorni?
      Ma ci vuol altro! Leggere cinque o sei ore al giorno tedesco, è questa la vita? la pratica? la realtà? Ma che cos'è la vita dunque?
      Vorrei divenir pazzo per non pensare più.
     
      Un'anima che ama, in un corpo nervoso è tale tormento che gli uomini serii non sapranno mai,
      A che scrivere?
      E se questa Provvidenza che io bestemmio mi preparasse la felicità? se?... - Se lei potesse entrare in casa mia? Se sua madre o la sua tutrice....
      Sogni! sogni inutili.
      - Sei brutto e sei tormentato: e sarai brutto e sarai tormentato: ecco l'unica verità. Ti morirà la mamma, e che farai? Ti morirà il padre, e che farai? - Resterai solo a far la vita dell'ortica - solo - o con un fratello che ebbe aspirazioni diverse dalle tue. - Solo senza illusioni, senza egoismo e senza virtù proficue agli altri, solo e sempre memore che hai amato hai amato, hai amato.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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