Allora leggerò queste note?
22, dopopranzo. - O suicidio! o suicidio! Ecco un orribile momento!
7 agosto. - A che cosa è attaccata la mia speranza? Tutto quello che ho sofferto in quattr'anni! Come ho bisogno d'esser felice! E come amo Te sola!
20 agosto, giovedì. - Compie oggi l'anno. Come avevo deciso di uccidermi? - Andrò a Parigi: ma l'anima mia è a Limbiate: a Limbiate la mia illusione!
O Lidia, come ti amo!
23 agosto. - Andrò a Parigi. Mio padre oggi mi ha dato i denari. Rimasi avvilito: - Che cosa ho fatto per meritarmeli?
O Lidia, penso malvolontieri al viaggio. Mi pare che Tu debba ancora essere a Limbiate.
Limbiate, 8 ottobre 1878. Martedì.
So che il suo matrimonio è andato in fumo, perchè lo zio le negò il consenso.... Che parte ho avuto io in quell'animo? - Che deserto! È vuoto quel palazzo, e piove, e mi ritiro (santa illusione) a scrivere un po' di tedesco e di inglese, pensando a Lei.... E Lei penserà a me?
Spero sempre: e benedico le mie melanconie. Mi illudo che Ella capiti a Milano, ch'io la riveda, ch'io... O Ella ha l'anima mia: ella leggerà i miei pensieri. Potrà sprezzarmi?
Domenica, 24 novembre 1878. - Sono a Milano, da quasi una settimana: e come mi sento triste! Sempre il tuo pensiero, o Lidia! Come all'anima mia abbisogna la tua! Come mi sento bisogno di amare, di credere, di sperare! - Un amico mi ha domandato se sono divenuto filosofo, anch'io. Sì, ho risposto, ed ho riso.
Filosofo gaudente e indifferente? Filosofo? - Ohimè, come mi diventa indifferente l'idea del suicidio!
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