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      E mio padre?
      Perchè Lidia non si è maritata? - Non ho ancora aperto la busta del suo biglietto, ma ho intravisto.... Nemmeno il carattere della carta da visita è cambiato. Dunque non ha aggiunto nessun nome al suo.... E se avessi intravvisto male? Vorrei vedere subito. - No, - domani. - E in quante speranze mi perdo!
      Si era un po' assopita l'anima mia. Perchè torno a svegliarmi? e sento tanto tormento di incertezze e di speranze? - Vorrei.
     
      5 gennaio. - A che studiare? È una bellissima giornata: sole, luce, vento sciroccale: l'atmosfera nettissima: suonano campane e campanone; la ballerina si affaccia al balcone discinta e canta a squarciagola.... e senza sentimento! Oh la vita! - Io sono nè triste, nè allegro: sono nervoso, impaziente.
      E penso. - Io ho mandato a Lidia il mio biglietto di visita senza una mia parola, senza il mio indirizzo - e Lei mi manda gli auguri e scrive il suo indirizzo.... Il suo indirizzo non è un invito a scriverle? O forse avrà bisogno di una parola amica? - Ed io tacerò se è dovere. - Ma c'è un altro dovere.... - Ma se è destino? - Stamane pensai agli amici, ai parenti, al mondo, e mi spaventai....
      Quali incertezze!
     
      6 gennaio. - O Lidia! (scrivo dalla Biblioteca di Brera: è mezzogiorno, suonano le campane: e mi pare di essere in una città di provincia, e mi faccio triste, per gustare quella melanconia che avrai gustato Tu tante volte a Mantova e a Venezia! Questa estate, qui, le campane mi avevano il suono delle campane di Limbiate, e sospiravo!) O Lidia, ho qui il biglietto che mi spedisti Tu ieri da Venezia, in ricambio.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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