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      Che le dirò? Che posso fare?
      È giunto il momento che in sei anni ho sospirato.
      Essa è libera, è infelice, - è povera, - e si volge a me. Ed io?
      Ella mi ama! sarà mia?
      Etant pauvre il faut que je travaille(8).
      Lidia, l'anno scorso, in febbrajo, io ti credevo sposa a un altro. Quest'anno in febbraio, Tu ricorri a me per avere conforti! O Lidia, come io saprei farti dimenticare quello che hai sofferto! Io che ho sofferto sei anni! e soffrivo quando tu non sapevi di me!
      forse Dio ha già stabilito tutto. L'ho sempre sentita questa profonda confidenza, anche quando ti credevo sposa a un altro. - Lidia, sei mia, sarai mia. Mi voto a te.
      Se Ella venisse a Milano?
      O mia Lidia, sono felice! Potessi vederti qui, nella mia casa! - Ti scriverò, come si scrive a una sorella. - È destino, no, è volere d'Iddio che noi abbiamo a trovarci, fosse pure fra dieci, fra venti anni! Ma ella è povera.... e vivrà? O Dio, sento una profonda fede in Te, l'ho sempre sentita anche nella disperazione, ho fede! e Tu mi dai la speranza!
      Povera ragazza! Sono io un infame, che la illusi? No: Dio mi vede. È Dio che ha disposto che io debba essere a Lei un fratello, un consolatore. Oh come mi sono meritato questo affetto di sorella!
      Etant pauvre il faut que je travaille.
      Ecco perchè Ti sposerei: per lavorare insieme, per darti gli agi di una discreta posizione: ecco perchè Ti vorrei mia...
     
      16, domenica. - -Ho letto un po' dell'Ugo. La mia vita la sfogavo in quei tormenti drammatici! Chi può capire la potenza di certe mie pagine?


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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