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      E sento che anch'io ero nato per provare l'orgia e l'abbrutimenio!
      Quando potrò io abbruciare tutte queste carte e distruggere il mio passato e amare una fanciulla che abbia una buona dote?
      Ora non ho alcuna passione. "Etant pauvre il faut que je travaiile." Queste parole mi strinsero il cuore: Ella lavora per guadagnare il denaro; io lo getto in ferravecchi. Spesi 160 franchi per un elmo di ferro! Quanto deve lavorare Ella per avere 160 franchi? Queste mie cose antiche mi danno un rimorso. Col denaro speso potevo soccorrere qualche povera famiglia o qualche povera fanciulla che lavora!
      È primavera! - Mi ami Tu, o mia sorella? E taci? E soffri? Pensi per me? Soffri per me? - La viltà dell'egoismo mi persuade il suicidio: ma, no! no! Ti renderei troppo infelice!
      Mio Dio! fammi vivere, vivere anche nel massimo dolore, vivere nella massima gioia, ma vivere! Questa stupida monotonia di giorni non è vita per l'anima mia e per i miei ventisette anni!
      L'altr'ieri ho passato la Gazzetta di Venezia, dal 14 febbraio ai primi di marzo, guardando i nomi dei morti.... Mio Dio, quale spaventoso presentimento! Non osavo, tremavo: ridevo, alzavo le spalle e me ne andavo... Non ho trovato N.° del 23 e 24 febbraio. Che dubbio! Ma perchè...?
      I miei sentimenti io li intono solo alla solitudine di Limbiate, alle tristezze della mia malattia, al deserto di questo mio studio, ma come sono stonati col mondo! - Ecco il mio spavento!
      Sciocco! e se tutto fosse un sogno?
     
      11 marzo. - Dopo pranzo. È la terza sera che salgo qui nel mio studio e mi trovo solo.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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