Vorrei morire.... ma non si rinasce a rimediare ai mali di questa vita.
Oh io Le ho fatto del male! L'ho turbata! Tante volte nel parossismo del mio dolore ho sognato che il suo fidanzato si ingelosisse di me, e venisse da me, e mi sfidasse, e mi uccidesse. Comprenderebbe egli il mio amore? e non sa che se l'avrebbe fatta felice, io avrei amato anche lui? Non sa che potevo essergli fratello?
Su questa terra io non ho trovato quello che l'anima mia spasmodicamente cerca! Sono insodisfatto e scettico. Sono ammalato.
O Lidia, ch'io un giorno sappia il tuo suicidio o la tua vergogna? Come tutte le sere paurosamente leggo la Gazzetta di Venezia!
Oh se potessi salvarti dal dolore e dai pericoli, mi ameresti per tutta la vita. Salvarti!
Temo di perdere mezz'ora di tempo, a staccarmi dai libri, e perchè non vado nè a passeggio, nè in cavallerizza, mi paiono preziose le ore, e che cosa faccio? Come faccio a prepararmi una via? Per due anni ho studiato anche alla sera nell'inverno, e 5 e 6 ore di sera, oltre 7 ore di giorno e che cosa so o piuttosto che cosa ho fatto di pratico? Ed io stesso mi dico: poltrone, lavora e fatti una carriera, professa le tue idee dignitose ad alta fronte, e parla colla tua coscienza d'uomo, e pensa al tuo avvenire con sicurezza e con coraggio invece di sospirare e di bevere bromuro!
Dicono ch'io sia originale, invece sono solamente infelice. Se fossi pazzo, quante volte avrei compromesso in casa mia il suo delicatissimo nome! O mi sarei inebetito coi liquori, o avrei giocato.
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Lidia Gazzetta Venezia
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