Oh potessimo sposarci a Limbiate! - È un pensiero che ho sempre, e che non ho mai scritto!
Dio, Ti ringrazio! Mi hai aiutato l'anno scorso, e in che giorni! mi aiuti anche in questo. Sì, quanto Ti debbo: mi ha scritto. Sapevo io dove era? Era viva? Era morta? - Dio, grazie!
28 marzo. - A San Miniato, a Firenze, come Ti ricordai! - E quando ero solo, a Mantova nel palazzo Ducale; a Verona, nel giardino di casa Giusti; nel cimitero di Brescia, come Ti volli! come ero infelice! Ero tanto solo! O Lidia, se Tu avessi provato quei momenti di ardentissima passione e di immenso sconforto!
Oh mio Giuliano! Chi ti conosce? Io ebbi l'animo per abbozzarti: non ebbi l'ingegno per scriverti. Ma chi ti conosce? In te ho cercato di sfogare le incertezze, la bontà e i deliri e gli inferni e i paradisi di un'anima che sclama: - Dio, Tu non ci sei, ma c'è la donna! Non credo in Te, ma spero in Lei! - O Lidia, potess'io parlarti di quel mio Giuliano. Comprenderesti i tormenti dell'anima mia, piena di vita e desiderosa di morire.
29 marzo. - Ieri ho aspettato P.... nella via Olmetto per parlargli, se poteva trovare qualche mansione da darmi a disimpegnare alla Congregazione di Carità. - Non osavo. Come sono timido io! Mi esibii, arrossendo. Diffido sempre di me. Mi rispose freddamente, freddissimamente.... Pure aspetterò.
Stanotte ho sognato di ricevere una lettera d'una amica di Lidia: - "È con raccapriccio che devo farle sapere...." così cominciava. Mio Dio! Che spavento! Lessi qua e là.
Mi sovviene che un mese fa ho fatto dei conti colle cifre.
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