Pagina (112/355)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il prete mi parla di farse, di sciocchezze, di melodrammi che fa lui.... Ed io lo ascolto.... Io che vorrei parlarti del mio Giuliano! E tu mi ascolteresti? E se tu non fremessi alle mie tempeste, io ti direi che quel Giuliano fu letto ad un'altra donna, da me a lei, che lasciō ch'io posassi la mia testa sulle sue ginocchia, e toccandola colle sue manine, mi disse: - Credo che ci sia dentro un inferno! - La tua memoria era in me santissima e dolce: e la maliarda libidine mi arroventava e mi strappava le carni. Quando diceva di non sentirsi bene ella mi lasciava accostare la mia fronte alla sua, mi lasciava toccarle il polso; e quando diceva ch'era nervosa voleva ch'io le stringessi forte ambo le braccia alle spalle in istretta voluttuosa....
      Tre ore. anzi quattro ore stupide le ho passate passeggiando coll'ottimo prete che mi discorreva di panegirici, e di sacro cuore.... Il mio Giuliano č un panegėrico, il mio cuore č un sacro cuore!
      In questi giorni sė mesti e sė squallidi, al declinare dell'anno, a sera, come si desidera la sua donna da guardare in volto! - Mio Dio! Suonano le campane dell'Ave Maria, quella sottile vocina della campanella di sotto mi fa ricordare.... Pregavi tu, Lidia, quando ti inginocchiavi nella chiesetta della Madonna?
     
      Domenica, 24 ottobre. - Splende il sole e dovrei essere lieto, ma sento il massimo sconforto... M'imagino d'essere in questa casa, ma spopolata, morti tutti e divenute sacre le memorie, ed io vecchio, legato a te, ed obliato da te, senza una donna al fianco che sia stata la gioia di mia madre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





Giuliano Giuliano Giuliano Dio Ave Maria Lidia Madonna Credo