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      Lacererò le pagine più tristi. Mio padre va a letto e dice di non sentirsi bene.... Sarà un po' di poltronaggine o una malattia! Dio mio, egli dice che è così triste il diventare vecchi. L'intimità della famiglia doveva essere il mio sogno: e invece ho avuto pel capo tanti delirii d'avvenire. Mio padre, quand'io ero piccino, era buono e mi voleva bene. E perchè sono io diventalo uomo? Perchè ho tanto sofferto? Poi sei venuta tu, maledetta, nel mio pensiero e nel mio cuore.
      È giornata triste: s'avvicina l'inverno: mio padre deve sentire anche lui uno sconforto tremendo. O Signore, quand'era ammalato, tanti anni fa, ho pregato tanto per lui e tanto devotamente! Ti prego ancora, o Vergine, che sai come è l'anima mia.... perdonatemi tutti, o mio padre, o mia madre, o Carlo! - Perdonatemi... Lo sento che non sono cattivo.
     
      30 ottobre. - Ieri ho fatto una passeggiata. Era tempo piovoso e melanconico. Abbiamo visto dei cimiteri.... Ma è sì dolce avere con sè una donna gentile! La mia vergine soavissima dov'è? Ho amato le sue memorie contemplando le croci di un cimitero! Almeno tu fossi morta! Almeno fossi morto io! Mi avresti pianto....
      Splende il sole e si vedono i lontani monti, e sorride il cielo, e cadono le foglie.... Un altro autunno che finisce! un altro inverno che mi aspetta!
      Quando ti avrò dimenticata, quando nulla più saprò di te, quando presenterò a mia madre una donna che possa fare la mia contentezza e la sua felicità, sarò io onesto? È a prezzo di tanto dolore ch'io mi dirò finalmente tranquillo?


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





Vergine Carlo Dio