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      In questi giorni si commemorano i martiri della libertà, ed io mi sento ancora tanto piccino e poltrone! Era la mia un'anima repubblicana?
     
      11 novembre. - Oggi parto. La natura è mestissima, ed io vado incontro alla noia ed allo scoraggiamento.... Non amo più i poveri: sono indifferente agli studii. Sento già vergogna delle persone con cui dovrò parlare per il lavoro sui Musei privati di Milano pel Vallardi.
     
      12 novembre. - Sono nel mio studiolo di Milano. Mi sento scoraggiatissimo. Voglio mettere un po' d'ordine nelle mie carte: trovo grammatiche greche, esercizi latini, tedeschi e inglesi, e abbozzi di drammi.
      Volevo, per far luogo, mettere queste cose in un fascio sulla libreria.... Le grammatiche portano le tue cifre, o Lidia, scritte da me quando volevo attingere un po' di coraggio: e i drammi cominciano col tuo ricordo T. c. q. f. e. s. c. A. t. Tout ce qui finit est si court. Allez toujours. Come mi faccio sempre melanconico! Volevo far posto pei nuovi scritti.... E che m'importa dell'arte, del nome, dell'antiquaria? M'importa nulla! Sento la mia giovinezza passata e le mie speranze cadute, e il mio cuore inaridito! Credimi, non so lavorare per amor proprio! Fra le mie carte trovo il libriccino dell'Aleardi e quello del Leopardi.
     
      23 novembre. - Ieri a sera, alla Società degli Artisti, ho assistito allo svestirsi della modella, una ragazza triviale e perduta. Come parlava brutalmente dell'amore!
      Sai, Lidia, è uno spavento per me l'udire l'immoralità dalla bocca di una donna giovane.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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