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      Mi tornano le malattie tremende. - A guarirmi da questi spasimi vorrei viaggiare: sarei anche partito per l'Egitto, ma perchè rompere l'ordine posticcio della famiglia? Mio Dio! mio padre invecchia e mi fa compassione, mia madre, dopo tante sofferenze incomincia a star un po' benino.... E viaggiando non sentirei il demonio dell'odio e l'angelo dell'amore in me? (Sera). - Sin dopo il primo dell'anno 1881 non voglio vedere nessuna ragazza: aspetto il tuo biglietto di visita! E poi?
     
      28 novembre. ~ Devo andare in casa Sola-Busca per vedere gli oggetti d'arte antica. La ricchezza mi spaventò sempre. Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La morte mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace.
     
      3 dicembre. - Oggi ho incominciato il lavoro di archeologia: non ho pensato a te e ho potuto lavorare. - Mio padre è a letto, non si sente bene. Se di notte mi sveglio, i miei pensieri sono tristissimi. Che figlio sono io per lui? Che uomo d'onore sono io per te? Li capisci questi tormenti?
      Ieri il Consiglio della Società degli artisti e Patriottica mi volle proporre a segretario; oggi dal Comitato per l'esposizione del 1881 ricevo la nomina di membro di una commissione per una mostra d'arte antica. I miei concittadini hanno fiducia in me: io solo non ho coraggio! Lavorerò, accetto pensando a te.
     
      11 dicembre (sera). - Oggi prima di pranzo mia madre mi racconta che Vittoria è fidanzata. Era la fanciulla conosciuta da lei, da lei amata, da lei forse desiderata.... Non ti nascondo una mia illusione: avevo avuta molta intimità con lei, là sui monti, in faccia al cielo.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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