... E ti amerò! Ti amerò! Ti amerò sempre!
3 gennaio. - Oggi sono rimasto fuori di casa tutto il giorno. Tornando a pranzo, speravo che la portinaia mi desse il tuo biglietto.... Come due soli anni fa t'avevo santamente e mestamente pregata di mandarmi un solo biglietto! - Nulla. - Come è squallido l'obblio! Lo sento ora. Che scopo avrà la mia vita se anche questo sogno è perduto? Lavoravo, lavoravo, lavoravo, perchè il mio nome giungesse a te come un nome onorato e stimato.... Ed ora?
Il nome? il nome? Per un matrimonio, che accontenti le ciarle del mondo, bastano i denari di mio padre! Chi sa ch'io fui casto, tormentato, poeta e gentile? Chi lo sa? Perchè non mi sono dato alle femmine? - Mio Dio! tu sei in alto, più in alto di me e di Lidia e tu vedi e mi premii così! L'obblio! E perchè non la morte, se mi cadono tutti i sogni di sette od otto anni?
4 gennaio. - L'oubli seul séparé. Siamo separati e questa volta per sempre! O mie memorie, miei boschi di Limbiate, mio cimitero, mie malattie! - Tutto è finito ed io coltivo squisitamente il mio dolore.
6 gennaio. - Suonano le campane da morto. È morta anche l'anima mia! Chi conosce il tormento di questa mia solitudine?
Tu non mi ami! hai pensalo a spezzare il filo fra noi, il filo sottilissimo? Hai provato dolore?
Io non reggo! Mi decido a mandarti il mio biglietto. Capirai perchè ho tardato? - ho guardato il biglietto che mi hai mandato l'anno scorso: mi sono sentito commosso. - Tutto il giorno ho studiato, e mi sento stanco: un giorno il mio lavoro lo dedicavo a Te.
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Dio Lidia Limbiate
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