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      Ho preparato il mio biglietto per Lidia. Per vedere l'indirizzo, ho voluto rivedere quello suo dell'anno scorso: la busta è povera, c'è un francobollo meschino da due! - Chi è questa fanciulla? - Ti mando il mio biglietto: tardi: che dirai? Ti annoio? - Se non mi rispondi col Tuo, siamo davvero separati dall'oblio.
     
      9 gennaio. - Dimmi, quando sarà finito il mio tormento? Aspetto la tua carta di visita. Se non rispondi, Ti odierò! Sarà l'odio, non l'oblio!
     
      11 gennaio. - Perchè annoterò anche le debolezze? ho pianto! Or ora ho incontrata la mia fanciulla....
      Non scrivo! non scrivo! E supplico Dio che Tu mi dimentichi, o Lidia! E perchè? - Chi mi vorrà un po' di bene? - La scienza, la scienza dei libri è crudele, è crudele e mi schiaccia! - E questo stupido pettegolezzo della politica come è vuoto! Dio mio!
      Mi suona nell'anima un riso argentino di fanciulla che poteva farmi felice. - E sono qui impotente, iroso ed odio. - Che mi valgono quelle sciocchezze che ho pubblicato sui giornali e sui libri? Sono ambizioso io?
      Vorrei essere felice: vorrei essere contento: vorrei esser quieto.
     
      12 gennaio. - Quante cose ho sognato stanotte. Ero felice!
     
      18 gennaio. - Mi faccio forza: non voglio scrivere.... Siamo separati. Tu hai obliato! Io non posso rimanere qui, in questo studio. C'è il mobiletto, le tue, le mie lettere, il mio tormento. Come vorrei mutare studio e incominciare una vita nuova!
      Ieri a sera ho veduto il seno opulento di un modello nudo alla scuola degli artisti: io ho aiutato a vestire quella ragazza.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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