E cantano ai bimbi strillanti e promettono una barca d'argento piena di pesci d'oro. Sorridono alle signorine e dicono: - Brava! - se l'amara spruzzaglia del fiotto non trovò la spaurata bocchina aperta. Esclamano coi giovanotti, al confronto della loro mano bruna colla pelle cittadina: - Mié: u mainâ a l'hà a pelle neigra cumme u carbun... - Incoraggiano benevolmente le mamme: - Scignue, nu agé puia: tegnive a mi. - Con buona dimestichezza dicendo ed additando: - Là gh'è a Lanterna: nui atri semo cumme i vapui de Marseggia che arrivan: femo fume, - per far fumo concludono in mezzo all'onde: - Sciü, me o de un sigaro? - .... Un sigaro? Oh nuova, direte: tu i sigari li cavi dalle tasche delle mutande da bagno, belli e accesi? Come c'è la bottega pei delfini? I veri nuotatori o fumatori li cavano dal cocuzzolo del cappellaccio, e dal cocuzzolo pure il marinaio toglie lo scattolino degli zolfanelli.
Rare volte Néto era nel gruppo dei marinai, vestiti dei camiciotti turchini, a sera seduti sulla spiaggia, tra un cerchio di bimbi cittadini e qualche fanciulla pubescente, i marinai che raccontavano le istorie delle conchiglie fine e dei coralli della Madonna. Intanto l'onda faceva l'eterno rumore: e le donne pensavano all'eterno amore. La costa era sparsa di lumicini giallosi, la ghiaia chiara, la sabbia persa e su questa i ciottoli lucenti come pezzetti di specchio. Se c'era la luna! Luna nuova, luna crescente, plenilunio, luna scema: tenera, falcata, o tonda, sfumava giù il suo lustrore ed ondoleggiava nell'acqua cheta o scappava su mille creste guizzanti.
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