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      Se c'erano le stelle! A sciami, a sciami gloriavano gli ozi del paradiso.... Tutto azzurreggiava.... O marchese, o contesse, o borghesine, seni tutti femminei dolcissimi, che vi gonfiavate, deprimendovi all'unissono coll'onda!... Tutto taceva sospirando.... Néto passeggiava sul lido, e guardava il mare. Qualche volta gli veniva dietro il cagnuolo bruno, tristo come lui: qualche volta un suo fanciullo scempio, un poverino che cercava tutto il dì i ghiaiotti che gli piacessero e non li trovava mai.
      Néto taceva.
      Il fanciullo scempio sedeva sbadatamente sulla spiaggia e gettava la sabbia all'onda. Una volta udii che borbottava a sè stesso: - Guarda a mè barchetta, a và cumme u vento, - e accennava un alcione: una volta vidi che accarezzava il cagnuolo bruno, e questo lo leccava sulle mani e sul viso. Povero fanciullo! Forse quella era l'unica illusione, e quegli gli unici baci!... Lì intorno sorridevano tante mamme e tanti babbi felici.
      Volete sapere l'istoria disgraziatissima di Néto?
     
     
     
      MARINARE.
     
      Incomincio da te, Barchetta....
      Forse la barchetta dell'amore, che va e va, colla prora inghirlandata di fiori, a cielo stellato, a gran notte?
      No: avvezziamoci alla prosa della vita e scottiamo le carni al sole del mezzogiorno. Barchetta è una barcona: la barcona è una donnaccia: la donnaccia è la maggiore azionista delle baracche a mare, quella che alla spiaggia reca alle bagnanti le lenzuola, sbatte ai bagnanti le mutande. La Barchetta ha un volto tra l'allegro e il traditore, con due occhietti usi a spiare il fondo ai fiaschi, un collo a crespe cicciose, su un seno affagottato da farla dire mamma di tutti quanti i marinai, una schiena aggraziata come un barile.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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