Se voi, monache, se voi, pescatori, siete vecchi, non va disperso il mio pensiero. Non l'ho avuto per voi.
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La campanella di Virgo Potens non suona mai da morto! Non dice mai: - Don, don, don. Vedi: pel funerale lo scaccino moccioso apre l'armadio rosso di sacristia e contempla le torce, pensando che la provvidenza dei poverini, mandando una giornata ventosa, farà stillare giù le grasse goccione di provento. Vedi: suora Brigida e suora Agnese fanno ronzare i vetri grigi della chiesa, strascinando le due panche, il seggiolone e i quattro candellieri di ferro. Suora Lucrezia sbatte la bianca coltre polverosa sull'erba delle quiete tombe. Suora Maria nell'orticello ha già colto i fiori ch'erano per l'altare bianco, e suora Margherita sul leggìo dell'organo ha già aperto la musica del de profundis. Vedi: le novizze nel corritoio si bisbigliano. "Quella nostra povera compagna l'aveva nove Madonne benedette nel libro della messa, e a capo al letto il san Giuseppe della buona morte. Oh speriamo!" E l'abbadessa, sola, sul poltronone, s'incomincia a dire. "Eppure l'era una buona figliuola! Potevo darle la cella meno umida e lasciarla al Parlatorio un po' più: potevo permetterle che cucisse la vesta d'oro per la nostra pia protettrice e dirle qualche buona parola!... Requiem eternam...."
La campanella non suona mai da morto! Non conta mai quelle istorie piagnolose e lugubri: ma sempre suona a festa: e, se una monaca è all'ultima avemaria del rosario di questa vita, suona a doppia festa.
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