LA DONNA?
Pegli. Hôtel Garcini.
Che cosa è la donna?... La donna ideale pel giovinetto è un flacon d'odore: purissimo cristallo, essenza inebbriante. Chi lo guarda, lo porge in alto e lo adora sul fondo di cielo sereno. Contenuto e contenente riflettono l'azzurro immacolato. Il giovinetto la dice la donna-angelo, e fa delle poesie. La donna reale pel giovanotto, in società, è lo stesso flacon: parliamone bene. Ma il cristallo affaccettato è a suo posto, non alto, non basso, su un vero tavolo da sala, fra una bomboniera, un viglietto di visita, un romanzo e due guanti di Svezia. Ogni faccetta ti riflette un migliaio di cose: civetteria, amicizia, amor proprio, sacrificio, pregiudizi, eleganti convenienze, dispetti, vendettucce... Il contenuto, sempre essenza inebbriante e limpidissima, non si mostra mai qual'è. Il giovanotto la dice la donna-interessante, e fa delle pazzìe...
I MORTI?
Monti di Borzoli.
E un dì venni a te, cappelletta sulla montagna.
Avevi la facciata al mare, la scabra facciata su cui il mattino dava rosari di perle colle gocce di rugiada tremolanti sui fili dei ragni; su cui la sera stendeva palii di luce freddissima coi raggi della luna. Io non so chi ti pregava, pallida Madonnina del cimitero; so che non vidi mai fiore, ne' lumicino, so che il marinaio t'ama, o Vergine, sulla prora del bastimento, sculta in legno e tutrice di viaggi lucrosi, so che ti baratterebbe con Venere lasciva se nei porti tu rechi cinque e quella sei!
E venni a te, cappelletta sulla montagna.
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