- Sullo spiano innanzi lo stabilimento, ponendo delle panche e dei sedili si determinò uno spazio rettangolare: in giro la gente si affollò, ai posti d'onore sedendo le dame e i cavalieri, dietro, le ancelle e i valletti, dietro ancora, il popolo minuto; fu dato il segno: e nella onorata lizza comparvero i campioni.... Sei o sette giovanotti, i quali entrarono colle gambe in un sacco, se ne strinsero le funicelle intorno alla vita; e poi al suono di una musica olimpicamente eccitatrice di muscoli gagliardi, presero a saltare verso la meta, balzando innanzi come spiritati, e cadendo arrovesciati, impigliandosi, e sorgendo da animosi. - T'assicuro che proprio bisognava ridere di buon cuore, e bisognava applaudire, perchè nella gara non c'era punto pericolo, ma c'era tutta la gioia e tutto lo spettacolo grottesco: si rise e si battè le mani a tutti, e se pel vincitore non s'intrecciò una corona classica, poco male, che per lui splendette nelle mani della patronessa un dieci lire d'oro, caro come un sole. Dopo di che, la lizza non fu contrastata colla forza, sibbene colle dolci paroline, e le coppie, dapprima vergognose, poi audaci per gli applausi e pel vicino tempio di Bacco, largo dispensiero di vini, le coppie del ballo popolare slanciaronsi, rispondendo all'invito del programma: bagnini, montanari, bagnine, cameriere, stancarono le gambe, non le voglie, fino all'ora di cena. Evvivano gli spassi!
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Dopo cena trovammo sullo spiano e sul terrazzo, dondolanti sui fili all'aria del vespro, tanti palloncini di carta, lisci o crespi, e d'un colore o di due o di tre: e vedemmo un aereostato salire maestosamente, su, su e mostrare alle nostre bocche attonite la sua boccaccia infuocata, e su, e su.
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Bacco Sei
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