Il Coltellazzo è creatore e libero: il Gaggino è archeofilo. Concludo dicendo che tra questi monti, a Valdagno, ho conosciuto un dotto istoriografo della vallata, il signor Giovanni Soster, il quale raccoglie documenti, pubblica monografie, incetta cose antiche, sì che la sua casa può dirsi un piccolo museo di memorie locali.
DA SCHIO
(NOTE COL LAPIS.)
20 agosto 1880.
Da Recoaro, per Rovegliana e i sentieruzzi montani, l'arrivare a Schio sul dorso di una somarella orecchiuta, coll'armoniosa compagnia di un mussaro, che, menando botte da orbo sulla groppa paziente della barberina, fa rimbombare anche la nostra carcassa di ventiquattro costole; e lo sdrucciolare di sella colla disinvoltura di un pievano che stringa sotto le ascelle il parapioggia di cotone rosso e finisca di sonnecchiare sull'eterno salmo dell'eterno breviario non deve punto garbare alle mie gentili signore, che conoscendo già Schio, non possono soffrire di vedermi tanto goffo e impacciato da non rispettare i civili costumi di questa città dell'industria, sì moderna e sì famosa. Accetto il consiglio: Wer reisen will, tret'an am frühen Morgen und lasse heim die Sorgen! rinuncio agli sproni e alla nobile gualdrappa, prendo a nolo una prosaica carrozza, mi ci accomodo poltronescamente, e mi lascio trascinare sulla strada maestra, che corre ai piedi dei monti, fra colti e vigneti; dolcemente passa un colle, per selvette cedue di castagni e massi lucenti di micaschisti, e, per valloncelli e distese di campi, attraversando i paesi di Malo e di San Vito, ci conduce a Schio.
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