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Il curato, si è vestito e il sacristano tira la fune della campana....
Il primo squillo profondo di un saluto benedetto.
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(Qui la carta del manoscritto è bruciata).(12)
LA STELLA DEI RE MAGI.
Oh blest be thine unbroken light!
BYRON.
Luccicava una stella, alta, fulgida, azzurrina. E pareva, come inestinguibile ricordo, mi ammiccasse lontano lontano sulla casa di una fanciulla ch'io avevo amato indarno.
E pensavo.....
Infine mi staccai da quella finestra, ripulii quel vetro, e mi posi a meditare seriamente sul mio avvenire di antiquario patentato.
Avevo dalla parte sinistra del petto una lettera gratulatoria del mio primo maestro di latino e una credenziale amplissima del mio solito padre confessore: cose che mi facevano sognare quanto prima un busto di sasso freddo, cogli occhi senza pupille, col manto sulle spalle, colla civetta al basamento, sotto il portico classico per lo meno di una Accademia di provincia. Avevo torno torno a tutte le pareti, in tanti colombarii, una eccelsa necropoli di libri teologici: spirituale conforto per cui m'ero chiuso lì, in campagna, a prepararmi pel regno dei cieli almanco un volumaccio ed una penna di dottore, giacchè fino alla graticola di san Lorenzo o al sasso di santo Stefano non avevo coraggio di arrivare colla virtù del desiderio.
E dovevo sgobbare,...
- Primus dicitur fuisse Melchior, qui, senex et canus, barba prolixa et capillis, aurum obtulit regi Domino. Secundus, nomine Gaspar, juvenis imberbis, rubicundus, thure, quasi Deo oblatione digna, Deum honoravit.
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Accademia Lorenzo Stefano Melchior Domino Gaspar Deo Deum
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