Ma che buon vento gli ha portati: deve essere stato un soffio brianzolo ben gagliardo, perchè so che hanno costume d'abbandonare giammai la loro villa
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      Ne sono stato io la cagione, parlò il Marchesino: l'altro giorno essendo seco loro in Villa, il Conte mi mostrò desiderio di vedere il battello a vapore. Io gli proposi la gita a Como, egli v'acconsentì, ed oggi vi siamo venuti
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      Bravo Conte, esclamò l'altro, ciò può dirsi aver buon gusto nella scelta de' divertimenti. Domani avrete un ottima giornata per far il viaggio del lago che è deliziosissimo: il tempo s'è stabilito sereno, e ci scommetto che non vi sarà una sola nube in tutta l'aria. Quanto darei a potervi essere compagno, ancorchè vi sia stato le mille volte; ma molte coserelle cui debbo dare disbrigo mi chiamano a Milano. Voi, Conte, non vi foste mai, mi pare? Proverete, proverete come bene si va con quel vapore: oh che spasso! sarei per dire che se s'aggiunge il vento in favore, non si corre, ma si vola. - - Ma io non l'ho punto desiderato, rispose il Conte tra stupito e stizzoso: fu mia moglie
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      A dire il vero, disse troncandogli le parole il Marchesino cui era venuto il pallone al balzo, il Conte ha qualche difficoltà, e sta in dubbio di salirvi perchè teme il fuoco, teme lo scoppio della caldaia: dimmi tu, c'è proprio motivo d'aver paura, il pericolo è evidente, inevitabile?
      e con questi detti caricati con gravità d'importante richiesta, ma accompagnati da una burlesca espressione del volto, rovesciò addosso al Conte un formidabile nemico.