Un abbozzo preventivo del viaggio posso farglielo io con questa carta distesa in ampia scala
. Così dicendo staccò una gran tavola geografica che stava appesa ad una delle pareti, e la stese sul tavoliere: donna Amalia e il Marchesino accostandovi i lumi vi portarono attento lo sguardo.
Il Lago di Como, come qui si vede, proseguì egli, ha la forma d'una zanca di granchio aperta in atto d'abbrancare
.
Ah! ah! dite benissimo, lo interruppe ridendo il Marchesino, si può assomigliare la forma del lago di Como ad una zanca di gambero, come appunto si paragona quella dell'Italia ad uno stivale. Ah! ah! gambe da per tutto
.
Sarebbe miglior cosa, vorresti forse dire, che vi si ravvisasse alcuna parte che raffigurasse una testa. Tu sei troppo maligno: ma torniamo a noi. Il grosso della zanca (e toccava coll'indice i luoghi che indicava) appare formato da questa porzione di lago che sta tra il suo incominciare e la punta di Bellaggio, e le due estremità sono la più sottile a sinistra, cioè a levante, il ramo di Lecco, ed a destra quello di Como. Quest'ultimo ramo ch'ella deve percorrere domani, presenta alla vista di chi lo viaggia una serie di circoli che si succedono, ciascuno de' quali ha un diverso aspetto, il che qui sulla carta non si scorge, essendo quell'ottico effetto prodotto dalle montagne che lo fiancheggiano, da cui apparentemente a diversi tratti è chiuso. Il carattere però generale di simile spazio di lago sino al principiare della Tramezzina è piuttosto alpestre e severo. Superata questa punta di Lavedo, che è la Gibilterra del lago, esso si presenta ridente da una sponda e dall'altra sino a Bellaggio, dove si vede in tutta la sua vastità, cinto da monti giganteschi.
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