Il Romanzo storico è una gran lente che si applica ad un punto di quell'immenso quadro: per esso ciò ch'era appena visibile riceve le sue naturali dimensioni, un lieve abbozzato contorno diventa un disegno regolare e perfetto, o meglio un quadro in cui tutti gli oggetti riprendono il loro vero colore. Non più i soli re, i duci, i magistrati, ma la gente del popolo, le donne, i fanciulli vi fanno la loro mostra: vi sono messi in azione i vizii, le virtù domestiche, e palesata l'influenza delle pubbliche istituzioni sui privati costumi, sui bisogni e la felicità della vita, che è quanto deve alla fin fine interessare l'universalità degli uomini. I romanzi di tal genere sono in somma i panorama della storia. Alcuni rigoristi portano loro l'accusa di frammischiare cose menzognere alle reali, e deturpare in tal modo la storica purità: ma si potrebbe a questi domandare: accusate voi i grandi storici, come Livio, Tacito, Guicciardini, d'essere menzogneri perchè facciano tenere ai duci d'armate, ai principi, ragionamenti in pubblico od in privato ch'essi non hanno di certo ascoltati, nè altri ha loro riferiti? No, risponderebbero essi, perchè è probabile e verisimile che in date circostanze que' personaggi dovevano consimilmente esprimersi. Ora, perchè, tenendosi nei limiti della verisimiglianza, non sarà lecito, anzi utilissimo intrecciare la storia con fatti d'invenzione che la rendano più drammatica, più evidente, quindi più studiata e proficua?
Don Annibale continuò in tal modo per lunga pezza ora colle opinioni di quel suo conoscente, ora colle proprie ad encomiare il genere dei Romanzi storici;, inutilmente però, perchè la Contessina non aveva d'uopo di tante parole per farseli aggradire, formandone da molto tempo l'esclusiva sua lettura; ed il Marchesino s'era occupato a svolgere i fogli del libro che conteneva le vedute del lago, nè aveva più oltre badato a quel chiaccherare erudito.
| |
Romanzo Livio Tacito Guicciardini Annibale Romanzi Contessina Marchesino
|