Pagina (44/359)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      . Così dicendo posò in un canto di quella stanza il suo moschetto, si trasse la schiavina, sotto cui aveva un giacco di maglia; si sciolse la cintura, e l'una e l'altra appese alla parete ad appositi sostegni; indi chiamò Orsola a se vicino e premurosamente le favellò all'orecchio.
      Per cura di Rina splendeva intanto la fiamma; e que' novellamente colà venuti trafelati per la salita, storditi ancora pel terribile trascorso evento, ignorando in qual luogo si fossero, contemplavano ammirati e silenziosi quella casa dove erano stati condotti da un uomo che a loro insaputa e quasi miracolosamente gli aveva salvi da estremo periglio, e quella stanza tappezzata intorno da spade, coltelli, archibugi, brani di armature rotti e irrugginiti, fra cui vedevansi qua e là cordaggi da barca, timoni e remi, tutti trofei delle varie imprese di Falco, accresceva in loro anzi che scemare la sorpresa.
      Nell'uno però, ed era quegli d'età giovanile, tal sentimento dipingeva in volto un non so che di contento; nell'altro all'incontro infondeva un cruccio, un disgusto che invano forzavasi di dominare: il che dovea naturalmente avvenire per l'indole e le inclinazioni tanto diverse de' loro pensieri. Il primo, che di poco oltrepassava il quarto lustro, abituato all'armi sin da fanciullo, aveva sempre esercitato il proprio valore in quella guerra per lui di sommo momento, poichè era desso Gabriele fratello ultimo nato di quel Gian Giacomo Medici che teneva la sovranità di Musso: un avverso ed un prospero evento s'erano combinati nel farlo colà pervenire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





Orsola Rina Falco Gabriele Gian Giacomo Medici Musso