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      Poco tempo dopo che Falco fu rientrato nell'abituro, Trincone ritornō menando Frate Andrea, ch'era l'uno de' monaci che s'avevano in cura un ospitaletto elevato da pia e facoltosa persona un secolo addietro nella terra di Nesso per ricettare gl'infermi del contado, e veniva chiamato la Casa dei Malati di santa Maria: diede quegli dalla strada un grido chiamando Falco, e questi, postosi a spalle il suo moschetto, che non abbandonava giammai, si fece a seguirlo.
      Annuvolato tristamente era il cielo, e fosco appariva il mattino: larghe zone di nebbia rigavano i dossi delle montagne, e riflettevano nelle immobili acque del lago il loro cinericcio colore; le piante e gli arbusti che fiancheggiavano il sentiero del monte vedeansi sfrondati ed abbattuti dalla furiosa grandine della notte, ed in pių luoghi frantumi di macigni e sassi trascinati dalla correntia della pioggia lo avevano ingombro.
      Foste chiamato per tempo a disastroso cammino (disse Falco a Frate Andrea, che giva preceduto da Trincone) e n'avete a far buon tratto per giungere al letto dell'infermo
      .
      Non č mai disastrosa, rispose il Frate, quella strada che dobbiamo percorrere per recare la salute del corpo o dell'anima ad un nostro fratello
      .
      Cosė avvenisse che poteste rendergli la prima, soggiunse Falco; ma temo che nč le bende nč l'acqua del chiodo che portate abbiano a valere a rimarginare la ferita che aprė a Grampo le canne della gola
      . "Sia pur vero per volontā di Dio che l'opera delle mie mani non abbia ad avere alcuna efficacia, rispose il Frate; ma voi mostrate poca fede dubitando dell'effetto di quest'acqua miracolosa: non sapete quanti portenti ho veduti co' miei proprii occhi operarsi per essa? quanti storpii raddrizzati, quanti ciechi illuminati, persone giacenti da pių anni rinvigorite in poche ore?


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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