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      Non fu per esser teco, che Grampo venne colto da un colpo ch'era a te destinato? Non fosti tu che il conducesti alla morte? Attendi, attendi a consigliare le tue donne, che forse non andrà a lungo che un cadavere più sformato di questo starà nel loro casolare, se pure non avverrà che in vece delle donne ci saranno dintorno i lupi ed i corvi".
      Taci, maledetta strega!
      gridò Falco torbido e minaccioso in volto, stringendo a pugno la destra, ed alzandola verso di lei; e ben avveniva che l'avrebbe malamente percossa, tant'era l'ira che l'assalse e l'acciecò a quel malaugurato presagio, se frate Andrea, messosi tra loro, adoperando pacifiche ed autorevoli parole, non avesse sedato quel bollore di rabbia, sì inopportuno e sconvenevole in tal luogo e in tal momento in cui tutti i pensieri da null'altro essere dovevano compresi che da tristezza e pietà. La vecchia donna chinò il capo sul petto, più non pronunciando alcun accento, e Falco rimase parimenti muto, volgendo nell'anima le più tetre e desolanti idee. Quella predizione fattagli alla presenza d'un morto da una femmina che dicevasi aver conoscenza dell'avvenire per mezzo di sortilegii ed altre diaboliche arti, lo aveva colpito sì fattamente, che un gelo gli corse per l'ossa, e risentì uno straordinario sentimento di terrore. Nelle battaglie, negli assalti, nel calor delle mischie la morte aveva sempre avuto per lui un aspetto, direm quasi, eroico e glorioso, nè altra cosa eragli rassembrata che un rapido compimento della vita: là dentro la ristrettezza dello spazio, la scarsezza del lume, la vista d'un cadavere insanguinato, il viso e la voce sinistra con cui Imazza aveva pronunciate quelle parole, tolsero al suo spirito ogni vivace ed energico slancio, e v'infusero nere tremende idee come se gli fosse stato svelato uno spaventoso secreto.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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