Darei poscia io stesso il fuoco al mio casolare, e mi condurrei Orsola e Rina sulle alture dei monti, dove essi cercherebbero indarno d'innoltrarsi d'un passo. Ma temo che abbiasi a battere la selva mentr'io mi son lontano, ed ho per ciò determinato di farle snidare di là per condurle in sicuro
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Saggiamente tu pensi (rispose Gabriele fatto attentissimo a quel parlare, ed a cui il suono del nome di Rina fe' salire un lampo di rossore sul volto): è dover tuo di provvedere alla loro salvezza, chè nel luogo ove ora si trovano può essere ad ogni istante minacciata: le intraprese e le azioni tue ti fecero sì noto, che è gran meraviglia che i nostri nemici non abbiano per anco fatto prova d'assalirti sulla tua rupe: e certo se accingendovisi prendessero tua moglie o tua figlia, che la Vergine le protegga! sfogherebbero su di esse lo sdegno che nutrono da tanto tempo contro di te. E chi potrebbe colà difenderle? chi accorrere in loro soccorso, per strapparle a quegli inferociti che ne farebbero strazio per farti sentire più crudele e tremenda la loro vendetta? In quella isolata dimora da cui sta con te assente ogni amico tuo, invano spererebbero nella foga del periglio, che da Nesso giungessero armi e braccia in aita? Bene pensasti adunque di mutare soggiorno, ed agevole riuscir ti deve di trovarti un asilo più tranquillo e difeso
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A queste parole, che il giovinetto pronunciò caldamente, Falco, dopo breve silenzio, in cui mostrava star maturando una decisiva risoluzione: "Ho stabilito, replicò, di venirmi a collocare sotto le guardie d'un castello del signor Gian Giacomo, scegliendo stanza con suo acconsentimento o qui a Musso, o là vicino alla rocca di Corenno" e ne additò della mano la torre al di là del lago.
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