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      Erano già scorsi più di tre mesi dalla loro partenza, tempo calcolato bastevole a quella spedizione, e il Castellano ne viveva già inquieto, quando il terzo giorno dopo quello del ritorno di Gabriele, si vide presso l'ora del mezzodì venire una barca verso il porto di Musso, spinta da otto rematori, nella quale scorgevansi assise varie persone che ai berretti ed all'abito mostravano dover essere di classe distinta. Due piccioli legni, portanti dieci archibugieri ciascuno, uscirono dal porto all'incontro di quella barca; non le si furono accostati appena, che parlamentato un istante con chi vi stava in prora, rientrarono a fianco di essa nel porto medesimo, dando varii segnali collo sventolare di due bandiere. I segnali vennero ripetuti dalle bandiere del porto, e un colpo di bombarda che partì dal molo in segno di saluto, cui tenne dietro un altro tirato dai primi baluardi della fortezza, detti le Case del Maresciallo, avvertì essere giunto qualche riguardevole personaggio.
      Gian Giacomo che ritrovavasi in una sua camera posta sull'alto del Castello, girando di frequente gli occhi al lago, aveva già, al solo scorgere di quella barca, sperato forte contenesse i tanto aspettati messaggieri; e ne fu pienamente accertato al vedere i segnali ed all'udire i ripetuti colpi del saluto. Il tremito, i palpiti che accompagnano l'ansia del dubbio erano moti troppo stranieri al petto del fiero Castellano, nè tutte le speranze ed i terrori d'una desiante e minacciata ambizione potevano farli penetrare in quell'anima inconcutibile, ma non seppe però in quel momento difendersi da una certa interna angustia, da un indeterminato serramento di cuore, come all'avvicinarsi d'un grave periglio che inevitabile si fosse il superare, ed erangli tali sentimenti destati dal pensiero che tra poco verrebbegli fatta palese la decisione di sua sorte, convinto qual era che se non fosse stato protetto dall'alleanza o dal favore dell'uno di que' Monarchi cui aveva dirette l'ambasciate, cader doveva sotto gli urti replicati de' suoi nemici.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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