A fianco a lui da destra stava Donna Graciana, nel cui pingue e imponente aspetto appariva tutto il sussiego che conveniva alla moglie d'un hydalgo, d'un governatore: aveva dessa d'intorno al collo ornamenti di pietre di gran valore, ed il suo abito nero a larghe maniche era adornato di pesanti ricami in oro; presso ad essa stava una sua giovinetta figlia, la cui bionda capigliatura rilevata ed intrecciata di perle consuonava mirabilmente colla singolare bianchezza del suo volto: gli abiti di lei non erano meno ricchi di quelli di sua madre. A sinistra del Pedraria sedevano Diego e Fernando suoi figli, ardenti, leggiadri ed orgogliosi giovani che aspiravano ai primi gradi della milizia e che avevano già cinto il fianco della lunga spada Ibera. Nè mancava in quel convegno quegli che aveva la spirituale supremazia nella famiglia: stava desso a capo al desco in contegno umilmente fiero, e dalla foggia dello scapolare e dalla bianca tonaca che indossava appalesavasi un monaco dell'ordine dei Domenicani.
Al momento della venuta colà del Gonzaga regnava quivi perfetto silenzio, perchè il Governatore, mentre andava vuotando a sorsi il suo calice di distillado, leggeva con somma attenzione frammista a sorpresa un foglio che teneva nella destra e che gli era stato recato pochi istanti prima da un messaggiero giunto da Milano. Al rumore dei passi fatto dal Gonzaga nell'avanzarsi, levò gli occhi di sfuggita, e appena vedutolo, gli fece una dimostrazione giuliva del volto indicando essere desso appunto la persona che in quel momento desiderava: scorse rapidamente le ultime linee del dispaccio, e vuotato d'un fiato il fondo del bicchiero, il depose sul tavolo, s'alzò, e fattoglisi incontro, "Avrei mandato, disse, in questo istante a ricercare di lei, signor Capitano, se per buona sorte non si fosse ella stessa recato in palazzo: ho a comunicarle un ordine pressantissimo del signor Duca e dell'Eccellentissimo signor Generale, che mi è pervenuto brevi minuti sono, e che si è della massima importanza". Ciò detto, chiamò i servi ad alta voce, salutò della mano la sua famiglia, e preceduto da due paggi che spalancarono le porte, entrò col Gonzaga in una camera di poca dimensione, occupata in gran parte da uno scrittoio ornato d'arabeschi dorati e tutto ingombro di libri, di carte e di fogli stampati, al di sopra del quale vedevasi in un gran quadro il ritratto in piedi di Carlo V coll'abbigliamento guerresco, avente sul petto una collana in cui tenevano luogo di gioie gli stemmi di tutte le provincie del suo impero.
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