Ora è preciso volere della Maestà dell'Imperatore (e rizzossi in piedi inclinando il capo nanti il ritratto, indi si riassise) che il dominio Ducale sia libero da tali masnadieri, vengano dessi cacciati in paese straniero, o presi e messi a morte. Bene adunque comprende, signor Capitano, che avendo i soli desiderii, non che gl'imperiosi voleri d'un tanto monarca ottenuto sempre prontissimo e pieno soddisfacimento, andar guari non può che eziandio questa espressione della suprema volontà sia completamente adempiuta; onde i felloni incalzati e stretti dalle gloriose armi sue congiunte alle Ducali ed a quelle della Lega de' Grigioni, dovranno cercare salvezza in precipitosa fuga, o perdere con meritata pena la vita".
Così dicendo pose con gravità sott'occhio al Capitano il pervenutogli dispaccio, improntato al piede da due grandi suggelli, l'uno del Duca, l'altro del De Leyva. Conteneva desso primieramente a modo d'informativa essere volontà di Carlo V si riducesse il Medici all'obbedienza o il si sterminasse; seguiva l'ordine al Governatore ed al Gonzaga, che capitanava le bande ch'erano allora in Como, dessero immediata mano ad allestire ed accrescere la flotta disponendola a tutto punto per uscire a combattimento; aumentassero le vettovaglie, facessero accatto d'armi e munizioni, e disponessero magazzini per riceverne in gran copia da Milano: chiudevasi lo scritto coll'annunzio che tra pochissimi giorni sarebbero giunti in Como un Commissario del Duca per la suprema direzione dell'armata, uno di Spagna, ed uno degli Svizzeri con gran numero di soldati e d'artiglierie.
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