Volsero tutti l'occhio a quella banda guardando acutamente per distinguere chi vi fosse dentro, e vi scorsero due rematori ed un uomo in arnese non rozzo colle piume cadenti sulla falda del cappello. Falco ordinò a' suoi s'accostassero a quella barca, dalla quale giunti che furono a portata di voce, venne gridato replicatamente: "Medici", cui essi risposero pronunciando lo stesso nome, e poscia la raggiunsero. Riconobbe Falco in essa un suo antico conoscente, Daniello Perego di Lenno, servo e soldato di Battista Medici, fratello del Castellano, che si stava con buona scorta d'uomini a Monguzzo: "Addio, Daniello, gli gridò tosto, ben tornato sul nostro lago; come sta il tuo padrone? e come vanno le faccende nel vostro castello?"
Oh ti saluto, mio caro Falco e la tua bella compagnia (rispose l'altro che all'amichevole di lui parlare rinvenne dall'assalto di paura che il veloce accostarsi d'una barcata di simil gente gli aveva cagionato). Il signor Battista sta ottimamente, e le faccende di Monguzzo sono sempre andate benone sinora
.
È molto tempo che non vedete i camicioni rossi?
Sono già mesi che si stanno lontani dalle nostre muraglie più che gli scudi dalle mie scarselle; ma adesso suonano cattive campane, e pare che il diavolo ci voglia dare da travagliare. È per questo appunto che vado a Musso: le nostre spie sono tornate ieri da Como, ed hanno narrate grandi novelle, che il signor Battista mi manda con una lettera a partecipare al signor Castellano. Non saranno bagattelle, si parla di migliaia e migliaia d'uomini: ne sono venuti da tutte le parti; a Milano non c'è più un soldato, li hanno mandati tutti a Como per piombarci poscia addosso
| |
Falco Daniello Perego Lenno Battista Medici Castellano Monguzzo Daniello Falco Battista Monguzzo Musso Como Battista Castellano Milano Como Falco
|