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      Il Brigantino, opera, come accennammo, quasi maravigliosa dell'arte delle fabbricazioni navali, si stava nelle acque del porto già in tutto allestito e pronto al pari d'un arcionato destriero a slanciarsi nella battaglia. Era desso un legno più ampio ed alto degli altri tutti, ma costruito con sì perfetto disegno, che mostravasi tanto snello all'occhio e leggiero, come lo era sommamente infatti a proporzione di sua mole, che si sarebbe detto nel suo cammino non fendere ma survolare alle onde: unico tra le navi del lago aveva due ordini di batterie, guarnito ognuno di quattro cannoni e quattro colubrine, e portava cento uomini d'armi e trenta rematori; pure, ad onta di tanto carico, era stato fatto con arte sì fina, che ogni soffio d'aria il faceva viaggiare, ed alla mano dei rematori e del pilota obbediva e volteggiava con un'impareggiabile agevolezza. Dei venti e delle tempeste si prendeva giuoco, poichè nel massimo fortuneggiare del lago soleva Gian Giacomo uscire su di esso dal porto di Musso, e dirigersi e pervenire là ove meglio gli andava a grado, con istupore sommo degli abitatori della costiera che accorrevano a contemplarlo. Era sui fianchi dipinto d'un colore rossiccio a bande nere, e sulla prora portava scritto il motto: Domine, salva vigilantes. Conteneva una splendida stanza pel Castellano che ne era il comandante, ed altre adorne camerette pei più distinti capitani che vi salivano seco. Quando usciva a giornata, presso all'albero di mezzo, sul quale spiegavasi il gonfalone Mediceo, erigevasi un altare, al di sopra del quale s'attaccava la campana detta la martinella; quivi dal Parroco del Castello in grand'abiti sacerdotali facevansi continue preghiere onde ottenere dal cielo prosperità e vittoria(12). Nè una tale pia costumanza, imitata dall'uso del Lombardo Carroccio, era stata da Gian Giacomo stabilita a solo religioso fine: aveva desso calcolato ben anco quanto aumentasse l'ardore dei combattenti, e gli eccitasse in caso di sconfitta a disperata difesa il pensiero di far trionfare e di proteggere un santo segno ed una sacra persona che stavano come palladio nel centro delle schiere.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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