Dentro la Fortezza non era chiasso minore del Porto: siccome Dongo, e principalmente Musso, erano ingombre delle truppe del Castellano già tutte chiamate e raccolte dai contadi, dai borghi, dalle rocche ove si stavano alla spezzata, accresciute da bande paesane, in ispecie Pievesi, uomini intrepidi, ed amici del Medici, i capitani, i capi - bandiere, e tutti i condottieri insomma di quelle truppe s'erano recati nel Castello chi per comando di Gian Giacomo, chi per proprie bisogna, e non pochi per curiosità e passatempo. Tutti questi andando su giù per le scale, passando dall'una all'altra Rocca, e spargendosi pei baluardi, pei terrapieni, gridavano, schiamazzavano con infinito rumore. Di essi pochi vestivano l'intera armatura, il maggior numero s'aveva corazza, o giacco di maglia, col resto dell'abito di saio o panno: vedevansi elmi piumati, cappelli a larghe falde, e berretti di cento foggie: colori e forme d'abbigliamenti e d'armi se ne scorgevano d'ogni specie per la molta varietà delle bande di che constava l'armata del possente Castellano.
Quando Falco s'avanzò co' suoi sei compagni verso la gran porta del Castello, gli uomini d'armi che vi stavano a guardia si schierarono al primo vederli ponendosi in atto di vietar loro il passaggio; gente armata d'ogni aspetto ne passava per di là a tutti gl'istanti, ma una mano d'uomini in sì fiera sembianza da masnadieri non se n'era loro giammai offerta. Falco, ponendo il piede sotto la vôlta del portone, s'accorse tosto che il farsigli incontro delle guardie colle alabarde abbassate, e il loro guardare minaccioso era causato dall'inusitata presenza de' suoi; ei s'arrestò senza arretrare però d'un passo, e con un sorriso di sprezzo "Che! esclamò, vi facciamo noi paura? noi poveri montanari vestiti di lana a voi soldati coperti di ferro?
| |
Fortezza Porto Dongo Musso Castellano Pievesi Medici Castello Gian Giacomo Rocca Castellano Falco Castello Falco
|