Pagina (177/359)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma paura o no, vi dico che saprei e potrei condurre questi miei camerata sino alla presenza del signor Castellano, il quale son certo non ci farebbe occhio sì torvo come ci fate voi. Però, onde abbiate a rimanervi qui più tranquilli, mi vi recherò da solo, riserbandomi a condurre questi nel Forte, allorchè v'avranno in altro modo persuasi che molti fra quelli che vi entrano liberamente non sono migliori di loro".
      Si volse quindi a' suoi che, fermatisi in semicerchio dietro a lui cogli archibugi calati a mezza persona, mostravano nel volto e nell'atteggiamento la capacità e la pronta disposizione ad eseguirne ogni cenno per qualsiasi arrischiato colpo, e guardatili colla fiducia d'un'antica intelligenza: "Andate, disse con fermo accento, ma orecchio alla chiamata; e non perdete la mia barca di vista".
      Parve che que' sei sparissero, tanto fu la prontezza con cui, obbedendo a quegli che tenevano per loro capo, s'allontanarono di là, frammischiandosi alla folla di gente che ingombrava il porto. Le guardie rimasero attonite a tal fatto, e deposte le alabarde diedero facoltà a Falco di entrare nella Fortezza, il che egli fece raggiungendo Daniello Perego che l'aveva frattanto preceduto. Pervenuti al Forte di Gian Giacomo, il messaggiero di Battista Medici dovette spiegare al Capitano che ne guardava l'ingresso chi fosse ed a che venisse, e quindi fu diretto alle stanze del Castellano; e Falco, riconosciuto e salutato qual Comandante, venne condotto, come n'espresse il desiderio, ove trovavasi Gabriele, che era nella sala d'armi del Forte dove stavano raccolti quasi tutti i capitani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





Castellano Forte Falco Fortezza Daniello Perego Forte Gian Giacomo Battista Medici Capitano Castellano Falco Comandante Gabriele Forte