Quanto volentieri, o Falco, darei a lui per compagno anche tu stesso, poichè so qual terrore incutano ai Grigioni le stelle lucenti del tuo berretto: ma non vo' privare la flotta d'un comandante par tuo; tu devi nella battaglia rimanerti colla nave a fianco di quella del mio Gabriele, e la Salvatrice, guidata da te, non può smentire il suo nome".
Qui fece un istante di pausa, e tosto nacque un generale bisbiglio a comento de' suoi detti, ma dato un segno colla mano e ricomposti tutti a silenzio, riprese: "S'io presentemente dubitassi della vittoria avendo voi per capitani, e per soldati uomini sì fidi ed esperimentati quanto lo sono i nostri, farei il più manifesto torto al coraggio ed allo splendido valore di tutti. La serie delle nostre battaglie fu una catena di trionfi: questa, che sarà forse la più grande d'ogni altra, dee coronarci della massima gloria, per cui può essere accertato l'assoluto decadimento de' nostri nemici, l'ingrandimento della potenza di Musso sul lago, e l'obbedienza dell'orgogliosa Como alle nostre bandiere".
In così parlando sfavillava di fuoco guerriero al Medici lo sguardo, e pari ardore agitando i suoi Capitani, ad una voce applaudirono a' suoi detti, gridando: "Viva Musso, viva Medici; morte ai Ducali", e tali viva vennero ripetute sin che Gian Giacomo, uscito dalla sala d'armi, non si fu condotto di nuovo nelle sue stanze; dopo di che que' guerrieri, abbracciandosi per contentezza tra loro e ripromettendosi ogni buona ventura, si dispersero per il Forte, ove a tutto quanto poteva ad essi abbisognare in cibi, bevande ed alloggiamenti era stato per cura del Castellano abbondevolmente provveduto.
| |
Falco Grigioni Gabriele Salvatrice Musso Como Medici Capitani Musso Medici Ducali Gian Giacomo Forte Castellano
|