Di qual modo il Medici possedesse una compiuta conoscenza del piano di guerra adottato dai Ducali, agevolissimo si è lo scoprirlo ove si ponga mente al molto numero delle persone che ne dovettero essere poste a parte. Le spie che Gian Giacomo manteneva in Como, oltre i partitanti suoi che si stavano colà, avevano avuto cento mezzi d'essere esattamente istruiti di quanto si tramava, e di trasmetterne quindi a lui le più minute relazioni. Anche Battista mandava da Monguzzo a Como i suoi esploratori, e da questi appunto avendo ricevuta la notizia del giorno stabilito per l'uscita della flotta Comasca nel dì stesso che fu dai Commissarii Ducali prefisso, spedì immediatamente il servo Daniello Perego qual messo, colle lettere per avvertirne il fratello. Non distraendo che pochissime forze, Gian Giacomo distribuendo nel modo da lui accennato i suoi Capitani, provvide alla sicura difesa dei punti principali de' suoi dominii sulle due sponde del lago. La più considerevole di tutte per la qualità ed il numero degli uomini era la spedizione ordinata a Mattia Rizzo donghese, spedizione importantissima, perchè doveva impedire alle truppe della Lega Grisa d'occupare le sommità dei monti, e di discendere quindi verso Musso o verso il Castello. A norma dei comandi di Gian Giacomo, Rizzo dovea condursi sulle alture della soprastante montagna, appiattare la squadra d'uomini d'armi e di guastatori presso il luogo ove vedrebbe avviarsi dall'opposta valle i nemici, e distribuiti pei dirupi circonvicini i suoi cacciatori, pratici da lungo tempo di quelle ertezze, attendere il giusto momento in cui gli Svizzeri si trovassero maggiormente imbarazzati e stanchi dell'aversi tirate là su a sommo stento le artiglierie, piombare loro addosso, e ricacciarneli in fondo.
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