Assal col brando nella destra erettoDe' grossi bronzi la trincera infesta.
GIANNI. La Battaglia di Marengo.
Fittissime regnavano le tenebre, chè prossima non era ancora la luce mattinale di quel dì ventun agosto 1531, allorchè una fiaccola brillò all'improvviso sull'alto della torre del Forte; subito dopo l'apparizione di tal lume partì un colpo di bombarda dalle batterie delle Case del Marasciallo poste a piè del Castello. Un suonare rapidissimo di tamburi eccheggiò dietro questo segnale, ed il rumoreggiare di que' ripercossi strumenti di guerra si diffuse in pochi istanti dal Forte alle Rocche, da queste al Porto e dal Porto alle strade della vicina Musso e di Dongo. Cento e cento lumi si accesero e si sparsero ben tosto per tutta la Fortezza, lungo il lido, e sulle navi, poichè nessun uomo fu tardo ad allestirsi e porsi in armi al battere di quella diana. Tutti i Capitani, precedentemente istruiti di quanto avessero ad operare, uscirono dal Castello e si posero ciascuno a capo della squadra per condurla al Porto mano mano che veniva sgombrato, e farla salire sulle navi o grosse o minori secondo che ne avea ricevuto il comando.
Il Pellicione ed il Borserio con varii capi - bandiera e sergenti, postisi innanzi a tutti presso le sponde, sopraintendevano allo ordinato imbarcarsi de' soldati ed alla regolare distribuzione di essi sopra la flotta. Due grandi fuochi accesi sulle opposte estremità dei moli spandendo un chiarore rosseggiante, rischiaravano tutto il Porto, le acque ed i legni ivi adunati, e davano comodità alle schiere di salire dalla ripa ai battelli, da questi agli elevati bordi delle navi, senza che nascessero confusioni, abbagli o sventure.
| |
Battaglia Marengo Forte Case Marasciallo Castello Forte Rocche Porto Porto Musso Dongo Fortezza Capitani Castello Porto Pellicione Borserio Porto
|