Ebbene, che ne dite voi? Dobbiamo attendere il temerario Ducale a piè fermo, oppure credete più utile partito il recarsi ad affrontarlo sul lago e pei monti e respingerlo pria che s'approssimi di più alle mura delle nostre fortezze?"
L'importanza della domanda, il modo confidenziale insieme e imponente con cui fu pronunciata, attirò tutta l'attenzione dei Comandanti d'armi e Consiglieri del Castellano, che compresi dalla gravità dell'inchiesta, stettero qualche istante in silenzio, alcuni col capo piegato al suolo, altri colle mani appoggiate all'impugnatura della spada, altri colle braccia raccolte al petto in atto di meditare una conveniente risposta, e primo di tutti a rompere il silenzio fu il Mandello che così s'espresse: "Io per me porto opinione essere di maggiore convenienza l'attendere il nemico dentro le nostre fortificazioni. Operando in tal modo noi lo costringiamo a sopportare da solo tutta l'inclemenza ed i disagi di questa rigida stagione: esso dovrà rimanersi accampato allo scoperto, dovrà superare immensi ostacoli per cercare d'accostarsi ai nostri baluardi, innanzi ai quali, vanamente tentando di conquistarli, deperirà consumando le sue forze sotto i colpi che noi da luogo comodo e sicuro a lui scaglieremo".
Pensa, o Mandello, a ciò che dici! rispose a lui il Pellicione: non ti sovvieni di quanto t'accadde a Monguzzo? non eravi colà freddo, neve e quante mai altre intemperie può avere l'inverno, e pure, sebbene essi di fuori, e tu di dentro, dimmi un poco chi è stato il più forte?
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Ducale Comandanti Consiglieri Castellano Mandello Mandello Pellicione Monguzzo
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