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      Che si sia perduto per la valle, o l'hai tu mandato col tuo battello lontano sul lago?"
      Il guerriero Montanaro stette muto a tali inchieste; Gabriele stupì, e Orsola disse:
      Il vostro figlio, o Comare, è al sicuro di tutti i pericoli di questa terra: esso si trova certamente in un luogo dove non ha bisogno che delle vostre preghiere, e dove chiede al Signore che vi conceda misericordia
      .
      Imazza non parve punto intendere questi detti, alzò lo sguardo a Gabriele, e dopo averlo considerato a lungo, pronunciò le seguenti parole con voce raddolcita, che annunziava un improvviso commovimento dell'anima, il quale la ritornava alla ragione: "Chi sei tu, o giovine? Tu non abiti certo nel nostro paese? Perche abbandonasti la tua casa? Hai tu colà tua madre? Perchè la lasciasti sola?... Essa ti aspetterà... ti chiamerà... ritorna a lei... fuggi di qui! (aggiunse in tuono più aspro e solturno) Tu non sai con chi ti trovi... Anch'io... anch'io aveva un figlio, giovine, vigoroso come sei tu, e per causa di quest'uomo io l'ho perduto... esso me lo condusse a morire: ed ora son sola..." Qui le mancò la voce, ma subitamente si riaccese in volto, stralunò gli occhi, drizzò verso Falco l'irto capo, contraendo convulse le labbra, protese le braccia con adunche le dita, sì ch'esso e Gabriele arretrarono inorriditi, e le donne si coprirono colle mani il volto, e furibonda esclamò: "Perchè non posso lacerarti il cuore con queste mani; perchè non mi è dato trascinarti con me nel sepolcro? Ma va! che s'anche or ti salvi, tu non vivrai lungamente.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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