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      , Così rispose Gabriele a cui brillò sul volto un raggio d'ardimento che dissipò per un istante la grave melanconìa che vi si vedeva impressa. Salutò cortesemente le due donne che dalla stanza vicina entrarono in quel punto colà, e deposto il mantello e su esso l'elmetto, s'assise presso il focolare. Aveva le guance e la fronte coperte d'eccessivo pallore, cui i neri capelli cadenti dai lati davano maggiore risalto; il suo sguardo raccolto ed afflitto non s'animò di tutta la vita che allorquando s'affisò sovra Rina, la quale apparve succintamente vestita, colle rose del viso scolorite essa pure, e la capigliatura rigettata senz'arte dietro le orecchie. Ella fece splendere la fiamma, e ritta presso a quella, al mirare il giovine guerriero, allo scorgerne la pallidezza e il dolore, tutti i suoi lineamenti annunziarono un'interna prorompente ambascia, le di lei pupille s'inumidirono e natarono indi a poco nelle lagrime, che forzavasi invano di trattenere.
      Falco prese una delle tazze offerte da Orsola e la presentò a Gabriele, che fingendo di delibarla la ripose; il montanaro tracannò all'incontro la sua d'un sorso solo; riconfortatosi appena con quella bevanda lo stomaco, s'alzò in piedi d'un balzo, perchè s'intesero i tamburi della Fortezza suonare la seconda chiamata: "Oh che fretta! veniamo, veniamo: attendetemi un momento, signor Gabriele: vado a prendere il moschetto e due buoni pugnali e partiremo" Così dicendo recossi nella camera vicina preceduto da Orsola col lume.
      Gabriele s'alzò dal sedile lentamente; un freddo sudore gli copriva la fronte, s'accostò a Rina che stava come agghiacciata e immobile, le prese la destra, e guardandola fisamente: "Addio, Rina, le disse, addio! che le vostre labbra invochino dal cielo il favore di poterci ancora rivedere". Diede la fanciulla a tai detti in uno scoppio di piatito sì abbondante, sì rotto, che ben palesò come quelle parole le avessero tocche le fibre più tese e sensibili dei cuore: coprì gli occhi colla mano, che fu tosto inondata di lagrime, e con voce soffocata dai singhiozzi rispose: "Potressimo noi non più rivederci? che dite mai? oh Dio!


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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