Orsola corse alla Fortezza e per Musso richiedendo, implorando da cento persone che le venissero date novelle del marito; ma tra lo spavento e la confusione generale, non raccolse che voci vaghe e contraddittorie, le quali però le lasciarono sussistere in cuore un raggio di speranza, poichè tra le narrative dei più che asserivano essere Falco rimasto ucciso con Gabriele sul campo, v'erano alcuni che narravano essersi invece questi due recati sulle navi col capitano Mandello al soccorso di Lecco, e tale novella era fatta spargere ad arte dal Castellano per tenere sospesi gli animi degli abitanti di quelle borgate e temperare il pernicioso effetto della narrativa della tristissima realtà del fatto.
Due giorni dopo la battaglia essendo giunto l'avviso che i Grigioni avevano preso Sorico, e s'avanzavano dalle Pievi verso Dongo per cingere d'assedio il Castello, e vedendosi ad un tempo apparire alle alture di Varenna la flotta Ducale che veleggiava essa pure verso Musso, Gian Giacomo Medici, conoscendo di non aver forza bastante per opporsi all'aperto ad entrambe quelle armate nemiche, fece incendiare l'arsenale con tutte le barche, e con sommo dolore anche il proprio famoso Brigantino; radunò nel Castello tutti gli uomini d'armi che gli rimanevano, v'invitò i terrazzani de' paesi vicini atti alla difesa, e fattevi entrare le donne che a lui od a' suoi Capitani appartenevano, inchiodati e appuntellati i portoni, calate le saracinesche e muniti di spesse artiglierie i baluardi, attese il nemico.
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