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      V'è pericolo, v'è tormento che io non avrei superato o sofferto per venirti a vedere?
      Ti ringrazio (e la strinse al cuore)! morirò più contento per averti abbracciata! Oh così potessi serrarmi al petto almeno una volta ancora mia figlia: ma dimmi, dove lasciasti Rina? si trova ella in luogo di sicurezza? non v'è possibilità che sia scoperta e rapita? Vorrei provare le pene dell'inferno anzichè sapere che un nemico vituperando mia figlia, dicesse al mirare le sue lagrime, questo è pianto della figlia di Falco, del fiero abitatore della rupe. Ah toglimi, toglimi un tal pugnale dall'anima!
      Rina è sicura: essa sta nel Forte presso la sorella del signor Castellano, colla quale dovevamo entrambe partire tra poche ore:... ma adesso che felicemente ho scoperto che tu vivi, non lasceremo queste mura se non per venir teco quando sarai liberato, e ritornarcene insieme alla nostra Terra di Nesso
      .
      Tu partirai con loro e colla figlia (pronunciò Falco in tuono autorevole). Datti pace e ti calma, la mia morte è decisa. Io rendo grazie al Cielo che mi ha concessa quest'ultima consolazione d'udire dalle tue labbra che mia figlia è salva per sempre dall'ira dei nemici, nè più abbisogna con te del mio sostegno. - - La mia ora è venuta, è d'uopo partire. - - Non è Falco che deve paventare la morte: sai tu chi ho veduto affrontarla intrepidamente e cadere reciso nel più bel fiore della vita?
      No, no, tu non morrai! (disse Orsola animato il viso di viva gioja): non sai dunque che il Castellano ha fatta la pace coi Ducali, e che tutti i suoi soldati sono usciti di qui liberamente, e si sono recati senza molestia ai loro paesi?


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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