La bella e sventurata figlia di Falco, condotta ad Arona da Margarita Medici fatta sposa al conte Giberto Borromeo, si chiuse in un chiostro e consunta dalle lagrime incessanti e dai dolore, morì tra quelle mura prima dello spirare di un anno.
Gian Giacomo Medici, divenuto marchese di Marignano, dopo avere assegnato sul proprio feudo un picciol reddito al suo vecchio Cancelliere Maestro Lucio Tanaglia, il quale ritornò come aveva sempre desiderato a terminare i suoi giorni in Milano, si recò in Piemonte agli stipendii del Duca di Savoia. Richiesto poscia dal Marchese Del Vasto che successe al De - Leyva in qualità di Generale supremo, passò al servizio dell'imperatore Carlo Quinto resosi assoluto signore del Ducato di Milano per la morte del duca Francesco Secondo Sforza avvenuta nel 1535. Accusato di fellonia, venne dal Generale Del Vasto fatto imprigionare col fratello Battista: ma protetto da don Alvaro di Luna primo Castellano spagnuolo in Milano, fu liberato e chiamato dal - l'Imperatore presso di lui in Ispagna. Elevato al grado di Generale negli eserciti imperiali, guerreggiò nelle Fiandre, in Ungheria, in Sassonia, in Italia sempre con molta gloria e prospero successo anche nelle più arrischiate intraprese.
Si sposò a Marzia Orsina sorella del conte Francesco di Pitigliano, la quale morì senza lasciargli prole; addolorato di ciò, e desideroso il Marchese di Marignano di mantenere la successione nella propria famiglia, fece dono di gran parte delle sue sostanze al fratello Agosto, consigliandolo ad ammogliarsi.
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